Dalle più recenti ricerche scientifiche e dai test eseguiti su un campione di arrampicatori del Fantasyclimbing di Milano sono emerse delle interessanti novità che riguardano sia le strutture fisiche sottoposte a sforzi di notevole intensità, che le strutture che sono preposte all’attivazione e all’esecuzione del movimento.
Per la realizzazione di questo progetto sono stati utilizzati macchinari sofisticatissimi capaci di fotografare le reazioni chimiche che accadevano all’interno delle strutture dei climber: muscoli, fibre, tendini, cellule, neuroni specchio, corteccia cerebrale, telencefalo, nuclei della base, cervelletto, diencefalo, tronco dell’encefalo, midollo spinale e praticamente tutte le strutture che formano un arrampicatore.
I dati rilevati sono stati inseriti nel computer che, attraverso algoritmi complessi, ha prodotto delle immagini molto rappresentative.
Qui di seguito vi illustreremo il significato dei test eseguiti in varie sessioni di arrampicata: boulder, tecnica di arrampicata, giochi di arrampicata, serate tematiche, test di Cooper, e durante le rilevazioni fatte con il cardiofrequenzimetro sotto sforzo intenso.
Gli arrampicatori testati restano ovviamente nell’anonimato.
1- Rilevazione all’interno del telencefalo durante la serata tematica di arrampicata “Attraverso le Galassie” mentre il climber mancava un appiglio e cadeva.
2- Rilevazione all’interno della corteccia cerebrale durante la serata tematica “Viaggio nello Spazio”. Il soggetto era disorientato e mostrava incapacità funzionale di movimento.
3- Rilevazione all’interno del tronco dell’encefalo durante la serata tematica “Viaggio nel passato - L’Epica leggenda dei Fantasyclimber”. Totale psicotrans del soggetto.
4- Rilevazione all’interno dei nuclei della base durante una lezione di tecnica di arrampicata, in cui il climber cercava di ottimizzare il movimento della posizione laterale.
5- Rilevazione all’interno del diencefalo. Il soggetto durante l’esecuzione di un itinerario tracciato doveva capire che tipo di movimento applicare per riuscire a risolvere il passaggio.
6- Rilevazione all’interno di un neurone specchio. Il climber testato ha trasmesso questa immagine dopo avere incontrato un altro arrampicatore durante una prova di arrampicata speciale per sviluppare le capacità cinestetiche e propiocettive.
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7- Rilevazione su una cellula di un tendine dei flessori durante un boulder di 6a.
8- Rilevazione su una cellula di un tendine dei flessori durante un boulder di 7a.
9- Rilevazione su una cellula di un tendine dei flessori durante un boulder non riuscito di 8a. Si possono notare le variazioni chimiche con i relativi danni infiammatori.
10- Rilevazione su una fibra muscolare sottoposta a stress. Il climber ha eseguito il test di Cooper sull’arrampicata riportando evidenti segni di affaticamento, al punto che la fibra interessata si è separata in tanti piccoli filamenti.
11- Rilevazione su una fibra muscolare sottoposta a stress intensissimo durante il gioco di arrampicata “Quota ottomila”. Il climber estremamente motivato e completamente assuefatto alle endorfine prodotte persisteva nell’azione fino all’esaurimento totale della fibra stessa, che nella parte finale si presenta totalmente disintegrata.
12- Rilevazione su un fibra muscolare alla fine di una sessione con il cardiofrequenzimetro. Il test evidenzia la necrosi subita, conseguenza di un’esagerata prestazione del climber, che con grande determinazione continuava ad arrampicare anche se il flessore dell’avambraccio si presentava totalmente ghisato e assolutamente incapace di mantenere una contrazione muscolare per più di 0,46 millisecondi.
13- Rilevazione di una contrazione di una fibra muscolare dei bicipiti di un arrampicatore che, durante un movimento fondamentale con posizione laterale, non sfrutta correttamente il baricentro assumendo una posizione estremamente faticosa.
14- Rilevazione di una contrazione di una fibra muscolare dei bicipiti di un arrampicatore che durante un movimento fondamentale con posizione laterale sfrutta correttamente il baricentro assumendo una posizione assolutamente corretta.
15- Rilevazione di neuroni di un climber contagiato dal virus del grado: la sindrome della massima difficoltà avviene utilizzando indiscriminatamente la forza nel modo peggiore, senza porsi come obiettivo un miglioramento della tecnica di arrampicata.
16- Rilevazione di una cellula perfetta di un tendine dei flessori di un campione dell’arrampicata (Chris Sha…..). Il tendine in oggetto è strutturato per sopportare tensioni etreme di centinaia di kg senza subire alcun danno.
17- Rilevazione di una cellula perfetta di un legamento di un campione dell’arrampicata (Adam On……). Da notare la perfetta continuità del legamento.
18- Rilevazione di una cellula di un legamento di un arrampicatore principiante. Da notare le forme discontinue del legamento.
19- Rilevazione di un’infiammazione tendinea di un soggetto dopo una gara di boulder al Fantasyclimbing.
20- Rilevazione sul cervelletto di un arrampicatore sottoposto ad una competizione a squadre nel gioco del Torneo Fantasyclimbing. Il soggetto durante la competizione ha mostrato evidenti segni di squilibrio psicofisico tali da indurlo a utilizzare strategie di gioco inefficaci e dannose per la propria squadra. Nella foto si notano i segni del contagio da prestazione del massimo grado. Probabilmente il contagio è avvenuto in un altro luogo dedicato all’arrampicata, là dove la capacità dell’arrampicatore si identifica unicamente nell’oscura forza bruta.
Immagini estratte dal visualizzatore Sientifico "Protonic" e disegnate al computer da Roberto Presterà